Direi di no, anche perché si è fatta chiarezza amministrativa con un nuovo direttivo, presieduto dal bravo Nicolò Fisco. Nicolò con i suoi più stretti collaboratori si è messo subito al lavoro ed è in attesa dell’assegnazione di una nuova prestigiosa manifestazione sciistica. Ci sono quindi tutte le premesse per ridare vita anche all’attività formativa di nuovi atleti che speriamo nel giro di pochi anni riporteranno lo sci club al posto che gli compete, anche per la sua storia centenaria.
Ed è questo il punto che mi interessa come storico dell’attività sciistica roccolana; credo che ciò che vi sto per illustrare sia di interesse di tutta la comunità roccolana.
Lo Sci Club Roccaraso nasce il 22 gennaio 1922 ad opera del Maggiore degli Alpini Aldo Pocchiola che comandava un reparto del battaglione Cadore giunto a Roccaraso per un campo invernale in località Campo Duca delle Puglie, da allora più comunemente denominato Campetto degli Alpini, sicuramente in onore di quegli Alpini. Sul mio libro Cinquemiglia di nostalgia la notizia è riportata a pagina 51 con l’indicazione dei membri del direttivo presieduto dal Sig. Domenico Bruno. Queste notizie sono pervenute oralmente da Giuseppe Di Vitto uno di quei primi atleti dello sci club. Seguono alcune foto dell’epoca con i primi atleti dello sci club e una in particolare del 1923 con la squadra vincitrice della coppa di una gara, dove è ben evidente la scritta Sci Club Roccaraso sui maglioni indossati.
Questo ultimo particolare è piuttosto importante, perché, non c’è un documento ufficiale che sancisce l’anno di nascita del sodalizio, tutti i documenti dello sci club e dell’intero paese finirono sotto le macerie della Guerra, ma per la stessa ragione finì sotto le macerie anche l’archivio della F.I.S.I. a Milano. Diversi sci club italiani hanno difficoltà a ricostruire in maniera precisa la loro storia per ragioni similari. Ecco perché quella foto ha un valore probatorio direi assoluto.
Lo Sci Club Roccaraso, come del resto tutto in Italia, riprese a vivere già durante gli ultimi anni ’40 e l’attività sciistica fu frenetica e corroborata da quella del salto con gli sci, di antica tradizione e sul nuovo trampolino ristrutturato nel 1953.
Gli anni ’50 divennero un periodo d’oro per la nuova Roccaraso rinata dalla distruzione bellica e personaggi di riguardo la frequentavano assiduamente. Verso la fine di quegli anni divenne presidente dello Sci Club il nostro parroco Monsignor Edmondo De Panfilis, uomo di spiccate doti di intelligenza e di capacità organizzative. Tra le varie attività che condusse egli riuscì ad ottenere una percentuale sugli incassi di una roulette che girava freneticamente in un albergo del paese e perciò destinò quei fondi per arricchire le casse del sodalizio sportivo e far sì che si potessero organizzare manifestazioni di rilievo nazionale e far giungere a Roccaraso gli atleti più forti delle varie discipline. Monsignore per la sua frenetica ed efficace attività sportiva entrò in contrasto con i vertici del Comitato Appennino Orientale della FISI al punto che decise di riaffiliare lo sci club al Comitato Appennino Meridionale. Le norme allora vigenti imponevano il cambio del nome, per cui obtorto collo rinominò lo Sci Club Roccaraso in Sci Club R22, dove evidentemente la erre sta per Roccaraso e 22 per il suo anno di nascita. La vicenda durò un decennio e nel 1970, anche per le pressioni di eminenti personalità abruzzesi lo sci club tornò sotto il Comitato Appennino Orientale, proseguendo così la sua attività con il riassunto nome di Sci Club Roccaraso.
Per queste ragioni lo Sci Club Roccaraso oggi risulta affiliato alla FISI dal 1970. Ma la sua vita, la sua attività non si è mai interrotta, non ha avuto soluzione di continuità, è stato solo un fatto burocratico a generare il fatto che tra tre anni lo Sci Club Roccaraso non possa festeggiare il suo centenario. E questo mi dispiace e sono certo che dispiaccia a tutta la comunità roccolana.
Trattando l’argomento della prima scuola di sci italiana riconosciuta dalla Federazione ho evidenziato in maniera precisa che la stessa, nata nel 1904 e avendo cambiato più volte denominazione non è mai cessata di esistere e senza soluzione di continuità è giunta ai nostri giorni col nome di FISI, Federazione Italiana Sport Invernali. Ecco, io credo che le due situazioni sono piuttosto simili e perciò sarebbe giusto e onesto che la stessa Federazione recuperasse e riconoscesse in maniera unitaria i tre periodi dello Sci Club Roccaraso concedendo a questa località di potersi fregiare il 22 gennaio 2022 del titolo di sci club centenario.
Ho reso partecipe di questo ragionamento Nicolò Fisco, il quale ha immediatamente informato il presidente regionale del Comitato Abruzzese della FISI Angelo Ciminelli, pregandolo di avanzare congiuntamente la richiesta al presidente della Federazione Flavio Roda. È questo il momento giusto perché la Federazione ha istituito la Commissione benemerenze, presso la quale sembra esistano altre situazioni problematiche di altri sci club italiani che la stessa Federazione sta cercando di ricostruire proprio per la perdita dell’archivio finito a Milano sotto i bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale. È in animo della Federazione concedere un’attestazione ufficiale a tutti gli sci club italiani che hanno raggiunto i 75 anni di affiliazione. Il viaggio all’Abetone di un mese fa mi ha consentito di illustrare brevemente durante il racconto della storia del nostro sci questa problematica, che è giunta così a conoscenza di alcuni rappresentanti dei vertici federali presenti per l’occasione del Pinocchio sugli Sci Internazionale e di conoscere così anche gli intendimenti della Federazione.
Starò affianco ai due nostri presidenti con tutti i documenti e immagini che posseggo per far sì che possano riuscire a concludere in maniera positiva la questione. E perciò invito chiunque dovesse avere documenti in merito finora sconosciuti a metterli a disposizione per arricchire e rendere ancora più valida l’intera storia dello Sci Club Roccaraso.