Nell’articolo intitolato Il primo gigante apparso sulla rivista NEVE SPORT di marzo 1983, il giornalista Remo Musumeci intervista lo sciatore ampezzano Renato Valle, il quale tra l’altro racconta una cosa curiosa e di rilevante importanza: <<Lo sci alpino italiano ebbe culla nel Meridione, per l’esattezza a Roccaraso. La prima discesa e il primo slalom furono organizzati dallo Sci Club “Dei 18” proprio a Roccaraso. Quelli dello Sci Club “Dei 18” avevano visto il Kandahar e gli era entrato nel sangue>>. Continua il giornalista, che Renato è categorico nell’assegnare a Roccaraso il prezioso riconoscimento.
Semmai ci fosse qualche dubbio, questo è sicuramente fugato proprio da chi vinse quelle gare ed il suo racconto l’ho trovato nelle pagine del libro di Laura Sparnacci “Abetone tinto d’azzurro” del 1958, dove l’abetonese Gualtiero Petrucci a sua volta racconta: <<…Furono istituiti i primi corsi di sci, si corsero i primi campionati italiani. Nel 1929 il sottoscritto fu invitato a Roccaraso a partecipare a una gara di discesa e slalom; “la prima corsa in Italia del genere” con la partecipazione dei cortinesi reduci da St. Anton in Austria, dove avevano fatto un corso di istruzione sotto Hannes Schneider, padre della prima scuola di sci. Io, non sapendo cosa fosse lo slalom, chiesi informazioni. Mi fu risposto che si doveva passare fra tante bandiere; alzai le spalle dicendomi: passo in mezzo alle piante, passerò bene anche in mezzo a delle bandiere… Vinsi.>>
Si può quindi affermare, senza ombra di dubbio, che: “Lo Sci Alpino italiano è nato a Roccaraso nell’anno 1929”.