Ho spedito la raccomandata che è stata consegnata il giorno 11 settembre scorso. E’ quindi nelle mani del Presidente e aspettiamo una sua risposta che sono certo arriverà.
La notizia che avrei scritto al Presidente della Repubblica, divulgata il precedente giorno 8 su Facebook, ha riscosso 89 “mi piace” e 20 condivisioni. Non sono numeri sbalorditivi, per cui lascerebbero immaginare molta indifferenza all’iniziativa, che potrebbe essere classificata come avventata e persino presuntuosa. Credo che non sia così, dato che in tante altre occasioni le mie intemperanze hanno riscosso un buon successo di gradimento e i mi piace o le condivisioni poche volte abbiano superato il numero dieci. Lo so per vie traverse che tanti, molti, soprattutto concittadini approvano le diverse riflessioni che estrinseco in maniera schietta e sincera.
Voglio anche ringraziare gli amici di Roccaraso Renata Pignatelli e Paolo Leone che hanno aderito in maniera esplicita all’iniziativa…
Nella foto il Presidente della Repubblica Giovanni Leone depone la corona d’alloro durante la sua visita del 1974
Ugo Del Castello Viale degli Alberghi, 5 67037 Roccaraso (AQ)
Al Signor Presidente della Repubblica Italiana Sergio Mattarella
Palazzo del Quirinale 00187 ROMA
Signor Presidente,
avevo dieci anni il 3 settembre del 1961 e mio zio, guardia di Finanza, mi portò sul Monte Zurrone di Roccaraso dove sotto i solenni rintocchi della campana del Sacrario dei Caduti Senza Croce arrivarono gli automezzi militari che portarono le urne contenenti i primi 12.500 nomi di ufficiali, sottufficiali e soldati italiani dispersi durante la Seconda Guerra Mondiale in terra, nei mari e nei cieli; tra essi c’erano quelli di 352 medaglie d’oro al valor militare. Fu un momento di commozione ed anche di entusiasmo perché fu raggiunto quell’obiettivo concepito nella mente del colonnello Vincenzo Palmieri e che la maestra a scuola ci aveva spiegato con amore a noi che non eravamo ancora arrivati a studiare quella terribile guerra.
La cerimonia si ripeté la sera dell’8 settembre del 1963, quando lungo il viale principale di Roccaraso si accesero centinaia di torce per accogliere le urne bronzee contenenti le terre e le acque di quei campi di battaglia e che sono conservate ai fianchi del mosaico che raffigura la Madonna del Soldato all’interno del Sacrario.
Il colonnello Vincenzo Palmieri aveva partecipato a quella guerra e quella guerra non gli restituì più l’affetto del fratello e del cugino anch’essi soldati. Perciò volle mantenere vivo il ricordo di tutti i militari italiani dispersi erigendo a centro dell’Italia sul cono di Monte Zurrone, che sovrasta Roccaraso e che permette lo sguardo a trecentosessanta gradi tra l’Abruzzo e il Molise, il Sacrario dei Caduti Senza Croce, unico in Italia, dove sono conservati i nomi dei circa 155 mila soldati italiani dispersi durante la Seconda Guerra Mondiale. (riconosciuto Cimitero di Guerra con legge n. 31 del 25.2.1981).
Oggi, 8 settembre lei si è recato a Porta San Paolo per rendere omaggio ai 76 caduti per la difesa della città di Roma. Giusta e doverosa cerimonia commemorativa. Presidente, l’ho vista in televisione in meditazione davanti alla lapide e così in un attimo mi sono tornati in mente quei momenti vissuti da bambino con tanta emozione e commozione davanti a quei ruolini e a quelle urne solennemente giunti a Roccaraso.
Successivamente e fino ad oggi solo una volta un Presidente della Repubblica ha reso omaggio ai nostri soldati dispersi sui fronti della Seconda Guerra Mondiale, fu Giovanni Leone nel 1974. Mai più una delle alte cariche dello Stato è salita sui 155 gradini di accesso al Sacrario. Come può ben intuire ogni gradino corrisponde a mille soldati iscritti in quei registri. Col passare degli anni i genitori, i fratelli, le mogli, i figli sono morti e così la Giornata del Ricordo, che si svolge ogni anno l’ultima domenica di giugno, si è impoverita e solo poche persone salgono ancora lassù. I tempi sono cambiati e si sono allontanati molto da quei tragici fatti di guerra, ma in altri luoghi sacri alla Patria si tiene ancora vivo e ufficiale il ricordo, qui no. Qui non giunge un’Autorità che possa far convergere uomini e donne, giovani, ragazzi e bambini a portare una testimonianza di commozione e di emozione. Quasi nessuno sale più a portare un fiore e solo la corona d’alloro del Comune di Roccaraso è deposta ogni anno ai piedi della Madonna. Sono contento quando in paese giunge il rintocco della campana che qualche visitatore si degna di suonare.
Signor Presidente, venga. Il 28 giugno prossimo ai piedi della scalinata si celebrerà la Santa Messa, venga a partecipare e a rendere viva quella cerimonia, salga quei gradini e depositi amorevolmente la corona del Presidente della Repubblica ai piedi della Madonna del Soldato e della grande croce illuminata che la sovrasta. Riporti dopo tanti anni i suoi Corazzieri a salutare i 155 mila italiani che non tornarono più a casa.
Grazie!
Roccaraso, 8 settembre 2019